il Biochar
La parola biochar è un neologismo che unisce le parole bio (dal greco, vita) e char (dall’inglese, carbone). La definizione è stata proposta da IBI (International Biochar Initiative) e indica in maniera specifica che questo materiale trova utilizzo nel campo agricolo e nella difesa dell’ambiente.
Carbonificando i residui organici delle coltivazioni e interrando il BIOCHAR, si aumenta la fertilità del terreno “immobilizzando” carbonio atmosferico nel suolo. Il BIOCHAR rappresenta un sistema di gestione dei residui organici alternativo alla combustione (che produce CO2), all’interramento dei residui (che fa tornare il carbonio nell’atmo- sfera attraverso l’ossidazione della sostanza organica). È quindi un modo economico, sostenibile ed ecocompatibile per trasformare i residui delle coltivazioni agricole in una risorsa e per ridurre la CO2 atmosferica.
Si tratta di una soluzione sostenibile ed ecocompatibile:
- Per gestire i residui delle coltivazioni agricole, spesso considerate più un problema che una risorsa.
- Per migliorare le proprietà e la fertilità del terreno, diminuire la lisciviazione degli elementi nutritivi ed aumentare le rese di numerose colture agricole.
- Per incrementare la fertilità del suolo e ridurre l’impiego di concimi di sintesi, con minori spese per gli agricoltori, minor impatto sull’ambiente, minor consumo di risorse ed energia.
- Per immobilizzare carbonio nel suolo per lunghi periodi, “eliminandolo” dall’atmosfera